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Coronavirus: le FAQ del Garante privacy su scuola, lavoro, sanità, ricerca ed enti locali. Chiarimenti e indicazioni per pubbliche amministrazioni e imprese private

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Pubblicate due nuove FAQ sull’uso di app di contact tracing in ambito aziendale

 

 

 ENGLISH VERSION

 

FAQ del Garante privacy su scuola, lavoro, sanità, ricerca ed enti locali. Chiarimenti e indicazioni per pubbliche amministrazioni e imprese private

Il datore di lavoro può rilevare la temperatura corporea di dipendenti, fornitori, clienti all’ingresso della propria sede? E può rendere nota l’identità di un lavoratore contagiato ai colleghi? La scuola può comunicare alle famiglie degli alunni l’identità dei parenti di studenti risultati positivi al Covid-19? Gli enti locali possono pubblicare i dati dei destinatari dei benefici economici? Le aziende sanitarie, le prefetture, i comuni possono diffondere, attraverso siti web o altri canali, i nominativi dei casi accertati di Covid-19 o dei soggetti sottoposti alla misura dell’isolamento?

Sono queste solo alcune delle domande cui rispondono le Faq messe a punto dal Garante per la protezione dei dati personali sulle problematiche connesse all’emergenza Coronavirus in vari ambiti: sanità, lavoro, scuola, ricerca, enti locali. I documenti sono stati predisposti per chiarire dubbi e fornire indicazioni per un corretto trattamento dei dati personali da parte di pubbliche amministrazioni e imprese private.

Le Faq, disponibili da oggi sul sito dell’Autorità www.garanteprivacy.it, contengono indicazioni di carattere generale ispirate alle risposte fornite e a reclami, segnalazioni, quesiti ricevuti dall’Ufficio in questo periodo.

Il Garante ha chiarito, in particolare, il ruolo che anche nell’attuale emergenza sanitaria deve essere svolto dal medico competente nel contesto lavorativo pubblico e privato, e ha inoltre specificato che il datore di lavoro non deve comunicare i nominativi dei contagiati al rappresentate dei lavoratori per la sicurezza.

Per quanto riguarda la scuola, l’istituto è tenuto a fornire alle istituzioni competenti le informazioni necessarie, affinché possano ricostruire la filiera delle persone entrate in contatto con una persona contagiata, ma spetta alle autorità sanitarie competenti informare i contatti del contagiato, al fine di attivare le misure di profilassi.

Riguardo alle strutture sanitarie, queste possono individuare le modalità che ritengono più opportune ed efficaci per fornire informazioni, sullo stato di salute, ai familiari dei pazienti Covid-19 che non sono in grado di comunicare autonomamente. La struttura di ricovero può, quindi, ad esempio, dedicare un numero verde per fornire tali informazioni, purché preveda adeguate misure per identificare le persone effettivamente legittimate a conoscere le informazioni sullo stato di salute del familiare ricoverato.

L’Autorità, poi, ha ribadito che aziende sanitarie, prefetture, comuni e qualsiasi altro soggetto pubblico o privato non possono diffondere, attraverso siti web o altri canali, i nominativi delle persone contagiate dal Covid-19 o di chi è stato posto in isolamento, anche qualora la finalità sia quella di contenere la diffusione dell’epidemia.

Il Garante ha, infine, fornito specifici chiarimenti in ordine alle semplificazioni introdotte dalla normativa emergenziale per il trattamento di dati personali nell’ambito delle sperimentazioni cliniche dei farmaci per l’emergenza epidemiologica da Covid-19 e delle ricerche mediche svolte dagli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Ircss) finanziate dal Ministero della salute.

Roma, 4 maggio 2020

 

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COVID-19: Italian Data Protection Authority publishes FAQs for schools, employers, health care, research, local authorities. Clarification and guidance for public and private bodies

May an employer take the temperature of employees, suppliers, customers before admitting them to their premises? May that employer disclose the identity of an infected employee to fellow workers? May schools disclose the identities of relatives of COVID-19-positive students to other students’ families? May a municipality publish the data of beneficiaries of financial aid? May health care bodies, prefectures, municipalities disseminate, via websites or other channels, the names of COVID-19 patients or individuals placed under home confinement?

These are only some of the issues the FAQs developed by the Italian data protection authority (Garante per la protezione dei dati personali) try to address in different sectors ranging from health care to the workplace, from schools to the activities of researchers and municipalities. The FAQs are meant to provide clarification and guidance in order to ensure the lawful processing of personal data by public and private bodies.

The FAQs were made available today on the Garante’s website at www.garanteprivacy.it based on the general guidance provided regarding the complaints, alerts or queries received by the Garante over the past few weeks.

In particular, the Garante clarifies the role committed, also in the current emergency situation, to the competent physician in the public and private employment context; it is specified that the employer must not disclose the names of infected employees to the in-house employees’ representative for safety matters.

Regarding schools, they are required to provide the competent bodies with the necessary information to trace back the chain of the individuals that have come into contact with an infected person; however, it is up to the competent health care authorities to inform those individuals with a view to implementing preventive measures.

Health care bodies can determine what arrangements are best suited and most effective for providing health status information to patients’ relatives where such patients are unable to communicate it directly. For instance, the hospitalisation facility could make available a toll-free number to provide that information, subject to adequate measures being in place to identify who is actually authorised to receive health status information on a hospitalised relative.

The Garante has reiterated that health care bodies, prefectures, municipalities and any other public or private bodies may not disseminate, via websites or other channels, the names of individuals infected by COVID-19 or placed under home confinement – not even if the ultimate purpose is to contain the spread of contagion.

Finally, specific clarifications are provided regarding the simplifications envisaged in emergency legislation for the processing of personal data in connection with clinical trials as related to the COVID-19 epidemiological emergency, and in respect of the medical research that is carried out by specific treatment and research institutions (IRCCS) funded by Italy’s Ministry of Health.

Rome, 4 May 2020