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''Giudizi infondati e offensivi da parte dei rappresentanti dei giornalisti''. Mauro Paissan, componente del Garante, sull'inchiesta giudiziaria d...

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[vedi anche: Comunicato stampa 15 marzo 200721 marzo 2007]

´´Giudizi infondati e offensivi da parte dei rappresentanti dei giornalisti´´. Mauro Paissan, componente del Garante, sull´inchiesta giudiziaria di Potenza

"I rappresentanti dei giornalisti facciano innanzitutto i giornalisti, raccontino la verità. Dalla Federazione della stampa e dall´Ordine professionale provengono invece giudizi infondati e offensivi sul provvedimento del Garante privacy riguardo all´inchiesta di Potenza". Mauro Paissan, componente del Garante e giornalista, reagisce ad alcuni commenti critici sulla decisione dell´Autorità.

"Le riserve verso la nostra decisione sono ovviamente legittime e, come al solito, ne terremo conto. Ma è gratuitamente offensiva l´accusa che noi ci saremmo mossi solo in seguito a un caso che coinvolgeva un personaggio politico. Il Garante – precisa Paissan - è chiamato a intervenire quotidianamente a tutela di semplici cittadini colpiti da "malainformazione". Più volte abbiamo dovuto adottare provvedimenti di divieto di pubblicazione a favore della donna violentata di cui si è pubblicato il nome, della ragazza colpita dal morbo della mucca pazza di cui si rivelata l´identità, del minore gratuitamente esposto in pezzi di cronaca, dell´uomo del quale si rivelano dati sanitari assai delicati e così via. Questi nostri provvedimenti non fanno notizia, ma è la nostra attività quotidiana".

"É poi del tutto immotivata – afferma Paissan – la lamentazione sulla possibile restrizione della libertà informativa per effetto del nostro provvedimento. Noi ci siamo limitati ad applicare la legge in vigore e non è nei nostri poteri, ma nemmeno nelle nostre volontà, mettere in galera, comminare multe, mettere alla gogna e tanto meno mettere museruole. Limitazioni potrebbero venire semmai da nuove leggi, e alcuni comportamenti della categoria giornalistica sembrano purtroppo voler spingere il parlamento in questa direzione".

Roma, 16 marzo 2007