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Newsletter del 19 gennaio 2024 - Giustizia: Garante Privacy, più tutele per gli atti videoregistrati - Telemarketing: il Garante Privacy multa un call center per 60mila euro - Salute, donazione del corpo alla scienza: ok del Garante

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NEWSLETTER N. 516 del 19 gennaio 2024

 


Giustizia: Garante privacy, più tutele per gli atti videoregistrati

Maggiore riservatezza per gli atti processuali documentati in forma audiovisiva, come ad esempio l’interrogatorio dell’indagato. È quanto raccomanda il Garante per la protezione dei dati personali nel parere reso su uno schema di decreto legislativo del Ministero della giustizia correttivo del decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150, la cosiddetta riforma Cartabia del processo penale.  L’Autorità - pur esprimendo parere favorevole sullo schema di decreto, in linea con la disciplina sulla protezione dati - ritiene, tuttavia, che proprio per la sua natura, il decreto correttivo potrebbe prestarsi all’introduzione di un’ulteriore norma di coordinamento, relativa al regime di pubblicità degli atti oggetto di documentazione mediante videoregistrazione.

La riforma Cartabia - per garantire una rappresentazione più accurata degli atti processuali - ha, infatti, ampliato notevolmente, conformemente ai criteri di delega, il ricorso alla riproduzione audiovisiva come modalità generale di documentazione, destinata ad affiancare il verbale per gli atti del procedimento e, in particolare, come modalità preferenziale di documentazione dell’interrogatorio di garanzia dell’indagato.

Il Garante quindi, considerato il notevole impatto di tale innovazione sul trattamento dei dati personali delle parti e dei terzi a vario titolo coinvolti - suggerisce al Ministero di introdurre un regime speciale di pubblicità degli atti documentati attraverso i sistemi di ripresa audiovideo, che sia in grado di bilanciare le esigenze di pubblicità, il diritto alla riservatezza e il principio di minimizzazione dei dati, sancito dal Regolamento Ue. Il Garante, infine, manifesta, sin d’ora, la più ampia disponibilità a offrire il proprio contributo per l’analisi della questione e la definizione di tale disciplina.

 


Telemarketing: il Garante Privacy multa un call center per 60mila euro
Società già sanzionata per non aver risposto alle richieste dell’Autorità

Nuovo intervento del Garante Privacy a tutela dei consumatori contro le telefonate indesiderate. L’Autorità ha irrogato una sanzione di 60mila euro ad un call center operante nel settore dei contratti di energia elettrica per trattamento illecito di dati personali.

La società aveva già ricevuto una sanzione di 10mila euro per non aver risposto alla richiesta di informazioni dell’Autorità, che si era attivata dopo il reclamo di un utente che lamentava di aver ricevuto telefonate promozionali senza consenso. Dopo la sanzione per il mancato riscontro, l’Autorità ha avviato un accertamento ispettivo per verificare la liceità dei trattamenti effettuati dal call center.

Dai controlli è emerso che la società aveva acquisito le anagrafiche del reclamante da un list provider con sede in Moldavia, dal quale aveva acquistato 100mila contatti utilizzati per effettuare oltre 32.600 telefonate. Le chiamate avevano portato alla sottoscrizione di circa 300 contratti.

A seguito dell’attività ispettiva, il Garante ha riscontrato numerose violazioni. L’Autorità ha rilevato, in particolare, che il call center non aveva controllato la regolarità delle liste acquisite dal proprio partner commerciale. Non aveva infatti verificato l’origine dei dati, se l’informativa agli utenti era stata resa e se i consensi dei destinatari della campagna promozionale erano stati acquisiti. Lo stesso call center, inoltre, nel corso delle telefonate non forniva informazioni sulla propria identità limitandosi a richiedere all’utente di poter essere ricontattato qualora interessato ai servizi offerti.

La società, infine, prima di avviare le campagne promozionali non aveva neppure effettuato le dovute verifiche nel Registro pubblico delle opposizioni, né aveva adottato misure idonee a consentire il riscontro alle istanze degli utenti.

Alla luce delle gravi violazioni riscontrate e del carattere colposo della condotta, il Garante ha pertanto inflitto al call center una multa di 60mila euro.

L’Autorità ha ingiunto anche alla società di cancellare tutti i dati acquisiti illecitamente e di attivare idonee misure tecniche, organizzative e di controllo affinché il trattamento dei dati personali degli utenti avvenga nel rispetto della normativa privacy lungo tutta la filiera.

 


Salute, donazione del corpo alla scienza: ok del Garante
Le Asl invieranno le dichiarazioni raccolte alla banca dati delle DAT

Parere favorevole del Garante Privacy sullo schema di decreto che regola le modalità di trasmissione telematica delle dichiarazioni di consenso all’utilizzo del proprio corpo e dei tessuti post mortem ai fini di studio, formazione e ricerca scientifica.

Lo schema di decreto e il relativo disciplinare tecnico, sottoposti al Garante dal Ministero della Salute, tengono conto delle osservazioni formulate dall’Autorità nel corso delle numerose interlocuzioni con il Ministero.

Lo schema prevede l’istituzione di una specifica sezione all’interno della banca dati delle disposizioni anticipate di trattamento (DAT), tenuta presso il Ministero della Salute, dove le Asl dovranno inserire telematicamente le dichiarazioni di consenso dei donatori. Oltre alle informazioni relative al donatore, le dichiarazioni dovranno contenere anche una serie di elementi: i dati del fiduciario e del sostituto nominati dal donatore; l’accettazione della nomina da parte del fiduciario e del sostituto; la dichiarazione di consenso da parte di entrambi i genitori nel caso di donatori minorenni; le eventuali revoche. Le dichiarazioni dovranno essere redatte per atto pubblico o per scrittura privata autenticata. In alternativa, potranno essere consegnate di persona dal donatore all’Ufficio di Stato civile del comune di residenza o alle strutture sanitarie, oppure comunicate attraverso videoregistrazione o dispositivi che permettano al donatore con disabilità di interagire. In tutti i casi dovranno comunque essere trasmesse all’Asl di appartenenza, cui spetta l’obbligo di conservarle e di trasmetterle telematicamente alla banca dati delle DAT.

I dati, infine, potranno essere diffusi dal Ministero della Salute solo in forma anonimizzata e aggregata e dovranno essere cancellati dopo dieci anni dal decesso del donatore, mentre nel caso di donatori minorenni al compimento del 18esimo anno di età.

 

 

 


 

L'ATTIVITÀ DEL GARANTE - PER CHI VUOLE SAPERNE DI PIÚ
Gli interventi e i provvedimenti più importanti recentemente adottati dall'Autorità

NEWSLETTER del Garante per la protezione dei dati personali (Reg. al Trib. di Roma n. 654 del 28 novembre 2002).
Direttore responsabile: Baldo Meo.
Direzione e redazione: Garante per la protezione dei dati personali, Piazza Venezia, n. 11 - 00187 Roma.
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