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Newsletter 12 - 18 gennaio 2004

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N. 197 del 12 - 18 gennaio 2004


Impronte digitali in mensa e in biblioteca

• Nel 2003 quasi triplicate le ispezioni del Garante

 


Impronte digitali in mensa e in biblioteca
Il Garante interviene contro l´uso indiscriminato da parte delle pubbliche amministrazioni

Stop del Garante all´uso indiscriminato dei sistemi di rilevazione delle impronte digitali da parte delle amministrazioni pubbliche. Occasione per la presa di posizione due casi, uno relativo al controllo degli accessi degli  studenti  in una mensa universitaria  e l´altro riguardante il controllo dei dipendenti  in una biblioteca comunale, per i quali l´Autorità (Stefano Rodotà, Giuseppe Santaniello, Gaetano Rasi, Mauro Paissan), fin dall´inizio del procedimento, ha già ribadito la necessità di evitare l´utilizzo di strumenti sproporzionati agli scopi che si intende perseguire e di prevedere rigorose cautele.

Nel primo caso, gli accertamenti sono stati avviati nei confronti di un ente regionale per il diritto allo studio universitario, che, secondo notizie di stampa, era in procinto di bandire una gara di appalto per installare lettori di impronte digitali  in ristoranti e pizzerie convenzionati per controllare che l´accesso al servizio di ristorazione avvennisse esclusivamente da parte degli aventi diritto (studenti vincitori di borse di studio o in particolari condizioni di reddito, studenti apolidi,  etc.).  Ciò perché vi è il sospetto che i ticket siano ceduti e utilizzati da chi non ne ha diritto, con danno per l´ente che partecipa alla spesa dei pasti.

Nel secondo caso, gli accertamenti riguardano un comune che avrebbe invitato tutti i dipendenti, ed in particolare quelli in servizio presso la biblioteca comunale, a depositare le proprie impronte digitali  per costituire addirittura una banca dati da utilizzare per la rilevazione delle presenze.

I due procedimenti, che verranno definiti in breve tempo, si sono resi necessari in considerazione della particolare delicatezza del trattamento di dati personali ipotizzato, cioè la raccolta e l´ uso delle impronte digitali. Trattamento che deve essere effettuato nel rispetto di precise garanzie in materia di tutela della privacy.

Il Garante intende, anzitutto, accertare se l´uso di un sistema così invasivo come quello di rilevazione delle impronte digitali sia, come previsto dalla normativa sulla privacy, proporzionato alla finalità che si vuole perseguire, ossia  di consentire  l´accesso al servizio di mensa universitaria, di controllare l´orario di servizio dei dipendenti o l´accesso alla biblioteca comunale da parte degli aventi diritto. Entro trenta giorni  l´ente universitario e il comune dovranno fornire al Garante ogni elemento o documento che permetta di valutare le caratteristiche del progetto. Dovranno  precisare, tra l´altro, per quali motivi non sarebbero idonei altri sistemi o procedure che creano minori pericoli o rischi per i diritti e le libertà fondamentali  di chi deve rilasciare le impronte ed indicare le finalità perseguite nell´utilizzare tali sistemi di rilevazione. I due enti dovranno altresì specificare le modalità di registrazione del dato biometrico ed il successivo confronto dell´impronta digitale registrata con quella rilevata dai lettori ottici, ed indicare periodo di conservazione dei dati personali, misure di sicurezza adottate e modalità di consultazione della banca dati da parte di soggetti autorizzati.       
 

 

Nel 2003 quasi triplicate le ispezioni del Garante
Il bilancio di un anno di attività

Nel settore privato aziende più grandi iniziano ad affrontare meglio la legge predisponendo anche “uffici privacy”, avvalendosi magari di collaborazioni esterne,  mentre aziende medio piccole trascurano di più la materia ed evidenziano un livello inferiore di adeguamento alla normativa e agli indirizzi del Garante. Nella pubblica amministrazione la cultura della privacy stenta ad affermarsi: processi di lavoro e gestione delle pratiche di ufficio poco rispettosi della legge sulla tutela dei dati personali e, in alcuni casi, assoluta noncuranza e superficialità nel trattamento dei dati.

Questo il quadro che emerge dalle 56 ispezioni che l´Ufficio del Garante, a cura  del Dipartimento vigilanza e controllo, ha effettuato lo scorso anno nei confronti di pubbliche amministrazioni e privati. Complessivamente 30 in più rispetto al 2002. L´incremento dell´attività ispettiva si è potuto realizzare anche grazie allo stretto rapporto di collaborazione con la Guardia di finanza stabilito con il protocollo siglato nell´ottobre 2002, che prevede uno stretto rapporto con il Comando Unità speciali del Corpo.

I controlli sono stati originati da segnalazioni di cittadini o di organi di stampa (48%), che hanno reso necessaria una verifica sul posto e da ricorsi (42%), dai quali sono emersi profili che meritavano accertamenti autonomi. Cicli di ispezioni e controlli incrociati, pari al 10% del totale,  sono stati effettuati d´ufficio per verificare il rispetto della normativa in determinati settori.

Le ispezioni hanno riguardato nel 34% dei casi le modalità di acquisizione del consenso, soprattutto nell´ambito delle comunicazioni commerciali indesiderate via Internet e nel 26% il rispetto della normativa in materia di videosorveglianza.

In un ulteriore 26% dei casi l´ispezione ha accertato l´origine dei dati personali trattati mentre nel 12% ha verificato le misure di sicurezza. Gli interventi recenti sono stati effettuati su tutta la penisola, anche se in questa fase si sono concentrati nelle regioni settentrionali e centrali dove sono localizzate in prevalenza le aziende private controllate. Nel corso delle attività ispettive sono state accertate numerose violazioni amministrative e, nel 10% dei casi, si è proceduto ad inviare segnalazioni all´Autorità giudiziaria per violazioni costituenti reato quali: il trattamento illecito di dati personali, la mancata adozione delle misure di sicurezza, l´inottemperanza ai provvedimenti del Garante.

Alcune ispezioni hanno consentito inoltre di portare alla luce gravi inadempienze per l´accertamento delle quali sono state avviate complesse indagini di polizia giudiziaria ancora in corso.

L´esperienza ha evidenziato anche un buon rapporto istituzionale con i presidenti dei tribunali competenti per il territorio che, nei casi in cui occorreva una loro autorizzazione, hanno accolto tempestivamente con provvedimenti motivati le richieste dell´Autorità.

Per quanto riguarda il futuro, pubblica amministrazione, Internet, trattamento informatico dei dati saranno i settori  sui quali maggiormente si concentrerà l´attività ispettiva del Garante Privacy. All´inizio dell´anno 2004 è stato rafforzato il rapporto di collaborazione con la Guardia di finanza, con l´obiettivo di incrementare ancora l´efficacia dell´attività di controllo dell´Autorità.

  
 

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Scheda

Doc-Web
567037
Data
12/01/04

Tipologie

Newsletter