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"Decisione giusta, ma la Commissione Eu spieghi il suo ‘no’ a TikTok" - Intervista a Guido Scorza

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"Decisione giusta, ma la Commissione Eu spieghi il suo ‘no’ a TikTok"
Guido Scorza, componente del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali, ha spiegato all'AGI perché la decisione della Commissione europea di bandire il social network dai telefonini dei suoi dipendenti è corretta e perché la stessa dovrebbe però anche fornire qualche altro dettaglio
Intervista a Guido Scorza, componente del Garante per la protezione dei dati personali
(Di Riccardo Bastianelli, AGI, 24 febbraio 2023)

"Di sicuro alla Commissione europea non è sfuggito il fatto che la decisione avrebbe avuto un notevole impatto mediatico quindi non siamo in presenza di un solo sospetto remotissimo. Diciamo che siamo a metà strada tra il sospetto di un rischio e il rischio concreto. Se fossimo stati più vicini al rischio concreto, infatti, probabilmente non si sarebbe limitata a preoccuparsi della privacy dei dipendenti della Commissione ma avrebbe esteso la decisione a tutti cittadini europei". Secondo Guido Scorza, componente del Collegio del Garante e già consigliere giuridico del Ministro per l’innovazione, non sorprende la decisione con cui la Commssione europea ha messo al bando TikTok dai telefonini aziendali e personali dei suoi dipendenti.

Ma forse Bruxelles avrebbe potuto agire in modo migliore. Sotto due aspetti almeno. "Ormai l'eco mediatico è stato creato - ha spiegato all'AGI Scorza - a questo punto il dubbio andrebbe chiarito nel tempo più breve possibile, anche per fugare il dubbio che la Commissione possa aver preso questa decisione sulla base di valutazioni di natura politica".

Va precisato che si tratta comunque di qualcosa di completamente diverso dalla posizione dell'ex presidente Usa Donald Trump che intendeva vietare TikTok negli Usa. In questo caso la Commissione europea si rivolge ai propri dipendenti e il divieto si inserisce di fatto nelle normali clausole che regolano il rapporto tra datore di lavoro e dipendente (e si può solo immaginare la mole di dati riservati presenti nei telefonini di manager e direttori generali).

E qui sta, forse, il secondo errore della Commissione.

"L'alternativa sarebbe stato dire: per il lavoro dovete usare solo il telefonino di lavoro e dotare poi tutti i dipendenti di smartphone di ultima generazione con crittografia - ha poi aggiunto - precisando che ogni dipendente sarebbe stato comunque libero di usare app, social, giochi o quant'altro nel proprio telefonino personale. Di sicuro a monte della decisione della Commissione non c'è tanto rischio di una insicurezza tecnologica intrinseca nell’app di TikTok che potrebbe permettere a terzi di accedere ai dati quanto piuttosto il fatto che il social network è gestito da una società cinese che in quanto tale è soggetta al diritto cinese e che potrebbe subire una ingerenza legittima si sensi delle leggi cinesi e quindi consentire al governo cinese di accedere a dati di cittadini europei e per di più di dipendenti della Commissione Eu".