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Newsletter 29 novembre ' 5 dicembre 2004

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N. 236 del 29 novembre – 5 dicembre 2004

• Per i notai in arrivo un decalogo semplificato
• Paissan: "Non c´è conflitto tra privacy e trasparenza"
• Sì del Consiglio Ue alla biometria sui passaporti


Per i notai in arrivo un decalogo semplificato
Presto sintetizzate modalità agevoli per gestire in modo condiviso la normale attività notarile

I notai potranno disporre di nuovi suggerimenti e indicazioni pratiche per completare in modo semplificato l´attuazione del Codice in materia di protezione dei dati personali. Come annunciato dal Segretario generale del Garante, Giovanni Buttarelli al recente Congresso nazionale dei notai, si avrà presto un breve decalogo, messo a punto in collaborazione da Garante e Consiglio nazionale, che riassumerà le "regole del giuoco" al fine di permettere alla categoria di perseguire gli scopi professionali, tenendo conto delle regole già stabilite che assicurano riservatezza e pubblicità. Saranno previste brevi informative alla clientela in forma sintetica e colloquiale. Non ci sarà alcun obbligo di sostituire con codici identificativi i nomi delle parti sui fascicoli. Verranno ricordati i vari presupposti del trattamento equipollenti al consenso dell´interessato. Si forniranno, inoltre, altre indicazioni pratiche per adempiere agevolmente all´adozione delle misure di sicurezza (graduate secondo la delicatezza delle informazioni) e alla redazione, nel caso di trattamento di dati sensibili e/o giudiziari in via informatica, del documento programmatico (dps) entro il 30 giugno 2005.

Le indicazioni sono contenute in un parere del Garante reso nei giorni scorsi al Consiglio nazionale del notariato in risposta ad alcuni quesiti formulati sulla corretta applicazione della normativa da parte dei notai. La disciplina sulla protezione dei dati personali non pone in discussione la peculiarità della funzione notarile e si affianca alle regole generali sul segreto professionale per assicurare l´integrità e la disponibilità dei dati, indicando come debbano essere custoditi e trattati in concreto. Da questa disciplina i notai possono trarre vantaggi, svolgendo la professione in condizioni operative più sicure.

Oltre all´adozione delle cosidette "misure minime", ai notai, in qualità di titolari del trattamento, spetta predisporre ogni altra misura di sicurezza necessaria per ridurre al minimo il rischio di accesso non autorizzato, distruzione o perdita, anche accidentale di dati personali.

Una prima   guida operativa è già disponibile sul sito dell´Autorità per agevolare la redazione del dps, ma il Garante si è impegnato a collaborare per varare presto un decalogo ad uso pratico sui principali adempimenti in materia di privacy nello svolgimento dell´attività notarile. Importanti chiarimenti sono stati già anticipati per confermare l´esclusione dalla notificazione di larghissima parte dei trattamenti effettuati. Alcune prime indicazioni sono state fornite anche per ciò che riguarda i tempi di conservazione di dati e documenti. É già chiaro, infine, che non occorre sostituire il nome delle parti sul fascicolo cartaceo con un codice identificativo: è sufficiente adottare opportune precauzioni per rendere la documentazione accessibile solo al personale autorizzato.

 

Paissan: "Non c´è conflitto tra privacy e trasparenza"
Intervento al Consiglio comunale di La Spezia

"Privacy come diritto, mai come alibi per ridurre la trasparenza delle istituzioni pubbliche". Mauro Paissan, componente del Garante, è stato relatore a La Spezia a un convegno dedicato al diritto di accesso agli atti della pubblica amministrazione. L´iniziativa, organizzata dal presidente del Consiglio comunale, ha visto partecipare nel locale Teatro Civico molti amministratori e dirigenti degli uffici.

"La normativa sulla protezione dei dati personali – ha insistito Paissan - non ha modificato l´opzione, maturata in particolare negli anni ´90 a favore della trasparenza dell´operato dei poteri pubblici. Anzi alle norme sul diritto di accesso ai documenti è stato affiancato il diritto di accedere ai propri dati personali". In caso di conflitto tra tutela dei dati personali e diritto di accesso, si deve procedere a un bilanciamento.

Molto interesse è stato espresso riguardo alla questione dell´accesso agli atti da parte dei consiglieri comunali. Paissan ha ribadito che, secondo la normativa vigente, "i consiglieri hanno diritto di ottenere dagli uffici tutte le notizie e informazioni utili all´espletamento del proprio mandato". E l´eletto non deve giustificare, non deve dimostrare tale utilità, altrimenti gli organi di governo degli enti locali finirebbero con lo stabilire l´ambito di estensione del controllo sul loro stesso operato. Paissan, nel corso della sua relazione, ha tra l´altro illustrato le decisioni che il Garante ha assunto in questi otto anni in ordine a tale problematica.

 

Sì del Consiglio Ue alla biometria nei passaporti
3 anni di tempo agli Stati membri per predisporre le misure necessarie alla stampa dei nuovi passaporti

I passaporti dei cittadini europei conterranno, fra tre anni, due identificatori biometrici (una fotografia e le impronte digitali), secondo quanto deciso dal Consiglio Ue. Parlamento europeo ed autorità europee per la protezione dei dati avevano espresso numerose perplessità rispetto a tale iniziativa, che solo in minima parte hanno trovato riscontro nel testo ufficializzato dal Consiglio.

Il Regolamento del Consiglio dell´Ue approvato a Bruxelles il 13 dicembre scorso (http://register.consilium.eu.int/...pdf) prevede il rilascio da parte degli Stati membri, a regime, di passaporti e titoli di viaggio contenenti obbligatoriamente due elementi biometrici memorizzati su microchip, ossia una fotografia e le impronte digitali del titolare, secondo un formato standard che garantisca l´armonizzazione a livello Ue. Al Regolamento si accompagna un allegato tecnico che fissa i criteri minimi di sicurezza in termini di materiali di stampa, dispositivi anticontraffazione, tecniche di stampa.

L´obiettivo dichiarato dell´iniziativa, che rientra nel più ampio Piano d´azione dell´Ue contro il terrorismo, è garantire l´armonizzazione degli standard di sicurezza nell´Unione europea in modo da contribuire alla lotta al terrorismo ed alla criminalità, prevenendo anche attività di falsificazione dei documenti d´identità. Un´apposita commissione si occuperà di definire in modo dettagliato gli ulteriori standard di sicurezza da rispettare nella creazione dei nuovi passaporti europei, comprese le modalità di acquisizione dei dati fotodattiloscopici.

Gli Stati membri avranno, quindi, 18 mesi di tempo per predisporre le misure necessarie alla stampa dei nuovi passaporti contenenti la foto del titolare anche su microchip, ed altri 18 mesi per consentire l´inserimento delle impronte digitali nel microchip stesso.

L´iniziativa del Consiglio è stata oggetto di critiche sia da parte del Parlamento europeo sia da parte delle Autorità europee di protezione dei dati.

Il Parlamento, in particolare, nella relazione presentata dall´Eurodeputato Carlos Coelho lo scorso 28 ottobre (http://www2.europarl.eu.int/...), pur riconoscendo l´utilità di ricorrere alla biometria per garantire la sicurezza dei documenti identificativi, aveva segnalato l´esigenza di rispettare diritti e libertà dei cittadini senza sacrificarli a priori. Il Parlamento ha sottolineato soprattutto la necessità di rispettare i principi fondamentali in materia di protezione dei dati, appoggiando le critiche mosse dalle Autorità europee per la protezione dei dati in una lettera inviata il 18 agosto dal Presidente del Gruppo ex art. 29, il tedesco Peter Schaar, al Presidente della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (LIBE) del Parlamento europeo. I Garanti chiedevano che i dati personali fossero rilevati per finalità determinate e non utilizzati per altri obiettivi, quali forme occulte di sorveglianza (principio di finalità); fossero pertinenti ed in nessun caso eccedere quelli necessari per le specifiche finalità (principio di pertinenza e proporzionalità); fossero tutelati da idonee misure di sicurezza.

Il Parlamento aveva, quindi, formulato alcune indicazioni che il Consiglio non sembra aver tenuto presenti: in particolare la richiesta di non memorizzare i dati contenuti nei passaporti su basi di dati nazionali (ciò sarebbe sproporzionato rispetto alle finalità di autenticazione riconosciute al passaporto), inserendo i dati biometrici solo localmente, ossia nel passaporto stesso. Il Consiglio aveva inoltre chiesto di potenziare le garanzie di sicurezza rispetto al microchip destinato a contenere i dati biometrici, ma soprattutto di valutare soluzioni alternative all´impiego di un microchip. Il Parlamento suggeriva la registrazione digitale della fotografia e dell´impronta digitale in combinazione con un codice a barre che incorpori una firma digitale cifrata attraverso un codice a chiave pubblica.

Per parte loro, i Garanti europei hanno ribadito nuovamente le forti perplessità sopra ricordate in una lettera inviata il 30 novembre scorso al Presidente del Consiglio dell´Ue, l´olandese Balkenende, al Presidente del Parlamento europeo Borrell Fontelles ed al Presidente della Commissione LIBE del Parlamento europeo. I Garanti hanno espresso preoccupazione soprattutto dall´obbligo concernente la memorizzazione di due identificatori biometrici (la proposta iniziale della Commissione prevedeva un solo identificatore), perché ritengono che ciò comporti rischi ulteriori per la sicurezza che proprio attraverso i nuovi passaporti si intende tutelare. Va sottolineato, in proposito, che la stessa l´ICAO (International Civil Aviation Organisation) raccomanda di utilizzare un solo identificatore biometrico, giudicando opzionale (quindi, non obbligatorio) il ricorso ad un secondo elemento del genere. Inoltre, i Garanti lamentano la scarsa trasparenza del processo decisionale che ha portato il Consiglio ad approvare il Regolamento, e chiedono che su questi temi vi sia una più ampia consultazione ed informazione dell´opinione pubblica per garantire la massima trasparenza.


 

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Scheda

Doc-Web
1075594
Data
29/11/04

Tipologie

Newsletter